martedì 14 febbraio 2012




Un brusco passaggio di immagini: dalla gioia alla sofferenza! L'ecce homo di G. Reni è un invito ad entrare nella settimana santa,  in profondità spirituale , sicure in una gioia più grande e più vera! Riporto, a tappe, alcune riflessioni di una cara amica ( Federerica Storace) che possono aiutarci a vivere la passione di Cristo con sentimenti di vera pietà e desideri di conversione all'Amore.                                                            Il film di Mel Gibson “The passion” sicuramente d’impatto (del resto è stato pensato per scuotere dal torpore il “cattolico medio” statunitense che, pare, statisticamente, indifferente e superficiale….) e che ha significato, per me, riflessione quaresimale All’inizio del film, Gesù, nel Getsemani, è tentato ma schiaccia il serpente, quel serpente che aveva ingannato Eva nel Paradiso Terrestre ed aveva aperto l’abisso del peccato tra l’uomo e Dio.E’ stata necessaria la Passione: tradimento (lo sguardo tra Gesù e Pietro poco prima che il gallo canti), flagellazione, umiliazione e poi il Golgota…Gesù ha preso su di sé tutto il male di ogni uomo, di ogni tempo… e se ne è lasciato schiacciare….Quante volte, mi sono chiesta, non abbraccio la mia “croce”?Quante volte non mi lascio sconfiggere nella passione delle sofferenze, delle difficoltà di ogni giorno per poter risorgere, vittoriosa, con Gesù che ha unito cielo e terra, finitudine ed infinito…Perché lasciarsi tradire, flagellare, umiliare… pesa, forse, più del legno della croce…Pesa di più schiacciare se stessi e cercare l’unità della riconciliazione… Ma senza Calvario non c’è speranza, non c’è traguardo che valga la pena raggiungere.Senza fatica non c’è obiettivo, nessuna meta. Si vivacchia soltanto, in superficie…. La Via Crucis è l’unico percorso di salvezza.Non ci sono altre speranze. Non c’è stata  per Giuda, tormentato da un rimorso devastante (“Se pensi di aver venduto sangue innocente è affar tuo….”).E neppure per Pilato, l’uomo dell’occasione mancata perché poteva salvare Gesù ma se ne è lavato le mani.“Quid est veritas?”Forse la verità è cercare sempre qualcosa di più, senza mai fermarsi pensando di essere arrivati…Forse è  non vendersi per quieto vivere, non tirarsi indietro per paura di perdere ciò… che si è…



domenica, 20 marzo 2005

Commenti

20 Marzo 2005 - 17:08 - link
Quante volte, mi sono detto, ci comportiamo come Pilato.... Questa domenica la mia riflessione si ferma solo ed esclusivamente a quel gesto. Al fatto cioè che "le croci altrui non ci riguardano". E allora, schiavi di quel nostro misero benessere, lasciamo che i poveri muoiano in pace sotto il peso delle loro croci. Buona domenica. Antonio
22 Marzo 2005 - 12:13 - link
Grazie per la profonda riflessione sulla sofferenza! La croce è sempre una sofferenza che non si accetta se non per amore. Alla base ci deve essere tanta umiltà e abbandono in Gesù. Ciò che più ha sofferto Gesù è stato il tradimento di un amico, un amico che aveva mangiato con lui, un amico con cui ha condiviso gioie e dolori, fatiche per annunciare il Regno di Dio, un amico che aveva scelto tra i suoi apostoli e che aveva amato.Possa il Signore donarci tanta forza nel momento del dolore per accettarlo con la speranza della resurrezione.
Sr. AnnaLaura

Nessun commento:

Posta un commento