Dopo i tragici eventi del sud est asiatico, il tempo ordinario della liturgia si è trasformato in un tempo straordinario e favorevole per testimoniare la fede in una carità operosa.. Con la morte, per quanto tragica non si ferma la perenne novità del tempo. Lo tsunami ha scosso la nostra mediocrità quotidiana, ci ha fatto uscire allo scoperto, per verificare la nostra coerenza cristiana e la nostra responsabilità a favore della solidarietà universale. Per l’uomo redento l’ultimo segno del cielo non è il diluvio, ma l’arcobaleno. La catastrofe ha unito tutti, senza distinzione di credo. Ci siamo sentiti fratelli ed inconsapevolmente abbiamo imitato la solidarietà di Cristo dimostrata all’uomo nella sua incarnazione.
In modi diversi ci siamo dati appuntamento là, per lenire disperazione e dolore, accomunati dalla consapevolezza che attraverso lo sforzo dell’uomo passa la costruzione del regno di Dio, che qualunque nome porti è Amore
lunedì 17 gennaio 2005, 11.35.35 | SuorBernardina
Commentì
17 Gennaio 2005 - 14:52 - link
Pienamente d'accordo.
Lo Tsunami ha portato tutti noi a meditare su noi stessi, a capire le nostre ipocrisie e le nostre paure.
Un messaggio c'è stato, sta a noi decifrarlo nel migliore dei modi
Lo Tsunami ha portato tutti noi a meditare su noi stessi, a capire le nostre ipocrisie e le nostre paure.
Un messaggio c'è stato, sta a noi decifrarlo nel migliore dei modi
Babeda
17 Gennaio 2005 - 20:31 - link
L'arcobaleno è un segno di pace tra Dio e l'uomo. Il nome di Dio è amore: Quanto ha scritt , Sr. Bernardina dona pace e fa comprendere che solo la fraternità ci salva. Grazie