Siamo entrati nel cuore dell’Avvento, c’è un invito per tutti a riflettere sulla Parola e annunciarLa perché non resti nel silenzio. La parola che Gesù affida a noi non la affida a nessun altro.
Alla base: la preghiera, che non è evasione dalle proprie responsabilità o rifugio intimistico, ma è incontro con Dio per poi incontrarsi nella pratica della giustizia e dell’amore con gli uomini. Il test della nostra preghiera è l’accoglienza verso chi è povero e solo. Quanti tipi di povertà esistono intorno a noi! Basta uscire di casa per imbattersi in questa realtà, che vorremmo cambiare, ma ci sentiamo impotenti. Se la mia preghiera è stata ardente e vera, senza saperlo donerò un po’ della Sua luce, non come corto respiro dell’anima, ma speranza in Chi può tutto.
venerdì 17 dicembre 2004, 21.54.33 | SuorBernardina
Commento
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17 Dicembre 2004 - 20:12 - link
In risposta al tuo scritto sulla preghiera mi è venuto in mente una iniziativa della nostra parrocchia: il presepe vivente. Abbiamo già fatto due incontri con i giovani in preparazione perchè vogliamo che il presepe PARLI all'uomo di oggi e allora lo vogliamo chiamare PRESEPE DEL DIALOGO. Ecco, che sia preghiera perchè il dialogo con Dio è preghiera. I vari commenti di Tonino Bello, di Carretto ed altri ci stanno aiutando ad attuare questo. Vari interrogativi a Giuseppe, a Maria, scritti su cartelloni vogliono stimolare gli spettatori a far scendere nel loro cuore il mistero di Natale, un Dio che si fa uomo e chiede ad una Vergine il suo consenso. Se siamo persone di preghiera, in modo misterioso anche noi generiamo Gesù negli altri e questo è il mio augurio per tutti, in particolare per quelli che leggono questo commento. Grazie, Sr. Bernardina